Nella foto accanto l'assemblea della "sinistra alternativa", svoltasi a Palermo il 29 luglio (Hotel Astoria).
Ne abbiamo scritto ieri,
ricordando quali fossero le forze che vorrebbero dare vita alla lista
in vista delle regionali. Ho già scritto che il perno di questa
coalizione è il Partito della Rifondazione Comunista, a ruota il Partito
Comunista Italiano di Luca Cangemi. Tra i cespugli, a fare numero,
civatiani, ingroiani e dulcis in fundo gli amici di Fabio Cannizzaro
(Risorgimento socialista).
PRC perno...
In
verità non tutta Rifondazione siciliana sostiene la lista della
"Sinistra Alternativa", ma solo la corrente cosentiniana (Mimmo
Cosentino è il segretario regionale del PRC). La maggioranza dei
rifondaroli palermitani infatti, guidati da Giusto Catania (ex
chiacchieratissimo assessore alla mobilita della giunta di Leoluca
Orlando) si è subito dissociata dall'iniziativa dell'Astoria.
I palermitani vorrebbero estendere alle regionali l'esperienza palermitana di Sinistra Comune.
L'abilissimo democristiano Orlando, malgrado non abbia rimesso nella
sua giunta palermitana i rifondaroli, ha dato loro assicurazioni che li
avrebbe ripescati per la vera sfida: le regionali di novembre. In
dissenso con coloro che si sono riuniti all'Astoria, i rifondaroli
palermitani vorrebbero in pratica un accordo con Sinistra Italiana,
MDP-Articolo 1, sotto la guida del marpione Leoluca Orlando.
Tutti uniti appassionatamente contro Renzi e Crocetta, è anche la posizione ufficiale di MDP.
Ma
è proprio sicuro che i siciliani troveranno nella scheda il simbolo
della "Sinistra Alternativa"? Non proprio visto che il loro candidato
Ottavio Navarra ha dichiarato che è pronto a farsi da parte nel caso la
sua allegra compagnia venga accettata nel listone con orlandiani, MDP, e
Sinistra Italiana.
Si
farà questo listone delle sinistre sotto l'egida della cricca di
Orlando? I convenuti all'Astoria ammaineranno la loro bandiera e
piegheranno la testa? Vedremo. Se non lo faranno non sarà certo per
differenze di contenuto. Il testo approvato per acclamazione all'assemblea del 29 luglio
è talmente scialbo, coi soliti mantra astratti di sinistra, che non
sarà certo per contenuti politici se il matrimonio non si farà. Che se
non si farà, sarà questioni di seggi assicurati o meno all'ARS.
Ps:
Nel
frattempo gli indipendentisti duri e puri, quelli che vorrebbero
staccare la Sicilia dall'Italia e farne una zona franca stile Malta (le
mafie gongolano) hanno annunciato che correranno con una propria lista, "SICILIANI LIBERI" capeggiata da Roberto La Rosa.
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