Ma, quale centrosinistra! Ma, quale centrodestra! La feccia politica siciliana è tutta neoliberista.
Così parla Beppe De Santis, oggi esponente di punta del Movimento Sovranista nazionale, economista ed esperto di sviluppo locale e già sindacalista della CGIL.
De Santis, oggi, si batte per l’attuazione integrale della Costituzione italiana del 1948. I Sovranisti, per la cronaca, puntano a realizzare tre obiettivi:
- l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea come ha fatto il Regno Unito;
- l’uscita dall’euro e il ripristino della sovranità monetaria;
- il ripristino della sovranità nazionale politica e popolare.
In Sicilia i Sovranisti sono tra i promotori del movimento-lista “Noi Siciliani con Busalacchi-Sicilia Libera e Sovrana”. Di questa lista il candidato presidente della Regione è Franco Busalacchi. Tra i designati assessori vi sono l’economista keynesiano, Nino Galloni, e il filosofo, Diego Fusaro. La feccia politica siciliana è serva dell’oligarchia neoliberista. Che domina e devasta l’Italia, l’Europa, il Sud e la Sicilia.
Tutta serva, vorace, succube, sodomizzata e sodomizzatrice, delle banche speculative.
Del finanzcapitalismo globalista ( Cfr. Luciano Gallino, “ Finanzcapitalismo-La civiltà del denaro in crisi”). Dell’uno per cento dell’umanità che si appropria di quasi tutta la ricchezza prodotta dalla restante umanità (Thoma Piketty, “Il Capitale nel XXI secolo”).
Delle multinazionali globali, che comandano il mondo al posto degli Stati de-sovranizzati (Ernesto Screpanti,”L’imperialismo globale e la grande crisi”).
Le multinazionali che hanno distrutto la nostra agricoltura e la nostra agro-industria.
Sostituendo al nostro cibo buono, pulito e giusto, cibo cangerogeno.
In Sicilia soltanto l’8% di quanto consumiamo deriva dai nostri prodotti siciliani. Uno scandalo, un obbrobrio.
Tant’è che, nell’ultimo decennio, hanno chiuso i battenti il 50% delle fattorie siciliane.
Altro che “forconi”. Ci vorrebbe una rivoluzione armata. Se ve ne fossero le condizioni.
GLI EUROPARLAMENTARI TUTTI PARASSITI E SERVI DEL NEOLIBERISMO EURISTA
La feccia politica siciliana. Tutta serva dell’oligarchia neoliberista europea.
Tutti i “nostri” europarlamentari - di destra, di centro e di sinistra, si fa per dire - hanno votato i TRATTATI EUROPEI.
Che introducono – nei nostri mercati, e, nelle nostre tavole-prodotti di minore qualità, prodotti in forme ultra - schiavistiche. Che distruggono definitivamente la nostra agricoltura. Il fondamento della nostra civiltà. L’olio tunisino, le arance marocchine, il grano canadese.
Maledetti criminali, manipolatori, impostori. Traditori della Patria e della nostra Terra. Che Dio vi maledica.
La feccia politica siciliana. Tutta serva del SIETEMA EURO.
Che, prima di essere un sistema monetario errato e devastante, antipopolare, è UN SISTEMA DI POTERE, strumento eccellente dell’oligarchia finanzcapitalistica speculativa. Un sistema in crisi, da anni, almeno dal 2011 (Alberto bagnai, “Il tramonto dell’euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa”).
Sono stati - o lo sono ancora - europarlamentari siciliani: Nello Musumeci (“L’Onesto"), Saro Crocetta ( “Il Rivoluzionario”), Raffaele Lombardo (“L’Autonomista”), Giovanni La Via ( “Il Tecnico Neutrale”), Leoluca Orlando (“L’Antimafioso professionale”) e altri pericolosissimi parassiti di tal genia. Salvo Pogliese (Forza Italia), Salvatore Cicu (Forza Italia), Caterina Chinnici (PD), Michela Giuffrida (PD). E prima ancora altri: Rita Borsellino, Claudio Fava, Saverio Romano, Sonia Alfano, Giuseppe Castiglione, Francesco Musotto, Luigi Cocilovo, Giusto Catania.
SI TRATTASSE SOLTANTO DI TRASFORMISMO
Si mena scandalo sulle fesserie. Sui dettagli. Non sulle cose serie. E tragiche.
Si mena scandalo sul TRASFORMISMO. Che c’è, mirabolante, acrobatico, effervescente, spumeggiante, sistemico, pervasivo, disgustoso.
Quest’estate, sapete, il mitico Angelino Alfano si è laureato come campione mondiale dei saltafossi.
Ma, non è solo, e tanto, questione di trasformismo.
La questione centrale è che tutta la feccia politica siciliana è sostenitrice di UNA MEDESIMA STRATEGIA POLITICA, di una medesima strategia economica: la politica, e la politica economica neoliberista.
TAGLIATORI VITA, TAGLIATORI DI DEMOCRAZIA
Ecco, il punto. La politica di austerità (austerità per il Popolo e prebende per se stessi), la politica dei tagli dei posti di lavoro e dei salari, la politica di taglio delle pensioni, la politica di tagli della spesa pubblica in generale, la politica dei tagli alla scuola e all’università, la politica di tagli alla sanità, la politica di tagli ai servizi sociali, la politica di tagli, la politica de tagli ai Comuni, la politica di tagli alle infrastrutture viarie e logistiche.
Sono tagliatori di vita, tagliatori di speranza, tagliatori di futuro, tagliatori di teste.
Tagliatori di democrazia, tagliatori di sovranità (sovranità statale, sovranità popolare democratica, sovranità monetaria, sovranità alimentare), tagliatori di Costituzione, tagliatori di Statuto autonomistico.
TAGLIATORI DEI FIGLI.
L’ARMA DI RESISTENZA - pardon, di resilienza - DEL POTERE SICILIANO
Ogni anno vanno via dalla Sicilia circa 25.000 (venticinquemila!) siciliani, soprattutto giovani, in significativa parte altamente scolarizzati e laureati.
25.000 per 10 anni dà la cifra – da genocidio - di 250.000.
Ecco, il segreto del POTERE SICILIANO neoliberista.
Della resilienza dell’osceno potere siciliano.
Si mandano via diecine di migliaia di giovani siciliani all’anno.
La potenziale forza biologica, sociale, culturale e civica, che potrebbe mettere in minoranza, e battere questi delinquenti.
Come fu alla fine dell’Ottocento, dopo l’esplosione dei “Fasci siciliani”: milioni di siciliani scacciati nel mondo. Un esodo biblico.
Come fu a cavallo degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, dopo la sconfitta del glorioso movimento contadino siciliano: milioni di siciliani scacciati nel mondo. Un secondo esodo biblico.
Così in questi orribili primi decenni del XXI secolo.
COMANDANO, CONTINUANO A COMANDARE, CACCIANDO I NOSTRI FIGLI DALLA NOSTRA TERRA
Così lorsignori continuano a comandare.
Mentre, tramandano il loro lurido potere politico-elettorale ai loro diretti pargoli. Senatore per senatore, deputato per deputato, scranno per scranno.
Il miserabile - e avido - Cardinale piazza come deputata al Parlamento nazionale la sua figliola.
Il miserabile - e ingordo - Lombardo piazza il suo pargolo come deputato all’Assemblea Regionale Siciliana.
Il miserabile - e ladrone - “Fregantonio” Genovese si appresta a piazzare la sua schiatta.
TUTTI GAGLIARDAMENTE SERVI NEOLIBERISTI
Nello Musumeci, Gaetano Armao, Gianfranco Miccichè, Giovanni Lagalla, Raffaele Lombardo, Saverio Romano, Totò Cuffaro, e i loro mediocrissimi affiliati, sono tutti servi del neoliberismo, portatori della medesima politica economica neoliberista. Possono solo continuare a tagliare, tagliare, tagliare. E, per loro, arraffare, arraffare, arraffare.
Leoluca Orlando (compreso il suo nuovo famiglio, il Magnifico Micari, fantasmatico e scarso candidato - per procura - a Governatore di Sicilia), Giovanni La Via, Firrariello e Castiglione, Schifani e Vicari, Crocetta, Cardinale, D’Alia, e, i deboli e grotteschi figuranti del PD siciliano a trazione renziana (che non cito per decenza) e i loro mediocrissimi affiliati, tutti servi del neoliberismo.
Così, la trasformistica e velleitaria armata Brancaleone, in via di accozzagliamento attorno all’improbabile candidato governatore Claudio Fava. Ultimi rimasugli della “Sinistra Sinistrata”. Picciotti di carriera , da trenta- quarat’anni al potere, in nome del Popolo lavoratore e antimafioso.
Perciò non c’è tanto il TRASFORMISMO, sistemico.
C’è il NEOLIBERSMO, sistemico.
Ecco, cosa unisce e amalgama la feccia politica siciliana.
Che va conosciuta, contenuta, combattuta e distrutta.
Al più presto, in onore dei nostri padri, per la salvezza dei nostri figli.
Nelle prossime puntate, smonteremo uno per uno i loro programmi elettorali, tutti egualmente neoliberisti, antipopolari.
esaustivo....condiviso.....ma il popolo siciliano dorme e non capisce per analfabetismo e ignoranza e non curanza il termine NEOLIBERISMO