Da sinistra: E. Vecchio, L. Musso; F. Busalacchi, B. De Santis |
La coalizione —frutto di una meticoloso lavorio politico, che ha visto in Beppe De Santis (Noi Mediterranei, aderente alla CLN - Confederazione per la Liberazione Nazionale) uno dei suoi principali architetti— è stata resa possibile dall'accordo di tre componenti politiche e ideali: quella autonomista rappresentata da Franco Busalacchi (I Nuovi Vespri), quella indipendentista guidata da Erasmo Vecchio e quella sovranista democratica di Beppe De Santis e Massimiliano Musso (Forza del Popolo, aderente alla CLN)*.
Nella conferenza stampa del 17 luglio sono stati presentati il nome —Noi siciliani con
Busalacchi - Sicilia Libera e Sovrana—, il simbolo della lista (vedi accanto), e indicato per sommi capi il programma (la stesura definitiva è in arrivo). Per quanto concerne la squadra dei candidati gli amici siciliani sono al lavoro, che pensano possa concludersi entro i primi di settembre. Opera enorme, visto che l'isola è divisa in ben nove province/circoscrizioni elettorali e solo raccogliere le firme necessarie per poter accedere alla competizione è una grande impresa.
E' indicativo che i nostri amici si siano mossi per primi. Dalle altre parti politiche tutto è ancora in alto mare. Se nel campo delle destre il marasma è totale, grandi manovre sono in atto nel centro-sinistra dove si stanno scannando i due capibastone: il rieletto sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l'attuale presidente (in caduta libera) Rosario Crocetta. Il Partito democratico, renziani compresi, non sanno che pesci pigliare. Anche a sinistra del Pd si brancola nel buio. C'è chi vorrebbe ficcarsi all'ombra di Orlando, chi vorrebbe andare con Crocetta, chi immagina una lista in solitaria contro tutti e due —facciamo notare che la "sinistra radicale" non è mai riuscita ad entrare nel parlamento regionale.
Staremo a vedere.
Quel che è sicuro è che la situazione sociale in Sicilia è davvero drammatica. Qui crisi, austerità europeista e globalizzazione hanno colpito molto più che altrove. E se questo è accaduto è anche perché la regione è governata da ascari che hanno obbedito brutalmente ai dettami austeritari e neoliberisti provenienti da Bruxelles, via Roma.
La domanda è semplice: si riverserà nelle urne la dilagante protesta sociale di chi sta in basso? E se sì, premierà solo i Cinque Stelle o anche i nostri amici di SICILIA LIBERA E SOVRANA?
Intercettare l'indignazione popolare è la condizione per superare la soglia di sbarramento del 5%. Se questo avvenisse, sarebbe il fenomeno politico più importante delle elezioni del 5 novembre. Affinché questo avvenga è importante riportare al voto tanti cittadini disperati e/o disincantati.
Ricordiamo che in Sicilia votano ben 4milioni e mezzo di cittadini, ma che nelle precedenti elezioni regionali del 2012 l'astensione toccò il record storico del 50%. Allora furono i Cinque Stelle ad incassare la protesta silenziosa dei siciliani (col 18% dei voti) , e non i Forconi di Mariano Ferro, che ottennero uno striminzito 1,20%. Un fatto da cui trarre diverse lezioni.
SICILIA LIBERA E SOVRANA non nasconde di puntare a superare le Forche Caudine del 5%. Non solo protesta, affermano, noi siamo anche proposta.
* Forza del Popolo è un movimento sicilianista e meridionalista e non ha nulla da invidiare agli altri movimenti sicilianisti. Tuttavia è un movimento italiano a vocazione nazionale. Non vuole staccarsi dall’Italia, ma ritiene improrogabile ed indefettibile l’inserimento serio e concreto della questione siciliana e meridionale in genere nell’agenda politica nazionale.
0 commenti:
Posta un commento
I commenti sono moderati preventivamente dalla redazione. Ogni commento sarà pubblicato a condizione che le opinioni espresse siano rispettose, attinenti al tema e costruttive. Non verranno pubblicati i commenti con invettive, insulti, ingiurie, o quelli di soggetti il cui scopo è polemizzare a prescindere con la redazione.