Il 5 novembre prossimo i cittadini siciliani andranno alle urne per rinnovare l'Assemblea Regionale Siciliana. Il fatto nuovo è che alle elezioni concorrerà una lista, quella dei nostri fratelli di "Noi Siciliani con Busalacchi - Sicilia Libera e Sovrana".
Questa mattina si è svolta a Palermo la conferenza stampa con cui il movimento ha presentato le idee con cui scenderà in campo. Nella foto da sinistra: Giulio Ambrosetti, Franco Busalacchi (candidato alla Presidenza dell'ARS) e Beppe De Santis.
Un'impresa enorme quella dei fratelli siciliani e del nostro Beppe De Santis, a cui come Confederazione per la Liberazione Nazionale (CLN) assicuriamo il nostro pieno sostegno.
Terremo i lettori costantemente informati.
Intanto due brevi dispacci sulla Conferenza di questa mattina.
Ecco simbolo e primi assessori
PALERMO - Liberare la Sicilia dai governi fantocci imposti dai Governi nazionali e da una classe politica che si lascia corrompere per mantenere lo status quo. Questo l’obiettivo principale del movimento politico ‘Noi Siciliani con Busalacchi’ che stamattina, a Palermo, nel corso di una conferenza stampa, ha presentato il simbolo e i protagonisti a sostegno della candidatura alla presidenza della Regione siciliana dello stesso Franco Busalacchi.
“Perché in Trentino l’Autonomia speciale ha prodotto ricchezza e in Sicilia no? Perché - ha detto Busalacchi - in Sicilia i nostri politici si sono lasciati corrompere dai Governi nazionali che non vogliono applicare il nostro Statuto per continuare a fagocitare le nostre risorse. Loro ne traggono vantaggi personali mentre la Sicilia, che potrebbe stare bene come se non più del Trentino, viene condannata alla povertà. Noi siamo pronti a scontrarci con lo Stato per difendere gli interessi della Sicilia e per una piena applicazione dell’Autonomia, poi saranno i siciliani a scegliere se vorranno l’indipendenza o un nuovo patto federativo con lo Stato”.
Busalacchi è anche intervenuto sull’appello di alcuni ‘intellettuali’ siciliani al presidente del Senato, il siciliano Pietro Grasso, invitato a candidarsi alla carica di governatore siciliano per il PD. “Sono solidale con Grasso - ha detto Busalacchi - perché sta resistendo alle richieste insistenti dei vecchi partiti che ne vorrebbero fare l’ennesimo presidente fantoccio diretto da Roma come Crocetta”.
Concetti ribaditi anche da Erasmo Vecchio, leader di Noi Siciliani, uno dei movimenti storici che ha aderito al progetto di liberazione della Sicilia: “Lo scontro sarà inevitabile perché in tutti questi anni lo Stato ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di riconoscere i diritti dei Siciliani. Il mancato sviluppo di questa terra fa comodo alla politica clientelare. Saremo noi, in ottemperanza al principio di autodeterminazione , a scegliere se puntare o meno sull’indipendenza”.
A Beppe De Santis, leader di Noi Mediterrenei ed esponente siciliano della Confederazione per la Liberazione Nazionale (CLN) il compito di annunciare l’adesione al nuovo movimento politico di due nomi importanti nel panorama della cultura italiana: l’economista keynesiano, Nino Galloni, che riceverebbe la delega di assessore all’Economia e il filosofo Diego Fusaro, al quale andrebbe la delega di assessore ai Beni culturali. Entrambi si battono per la riconquista della sovranità politica e monetaria dell’Italia contro la ‘dittatura’ dell’euro che ha sostituito la democrazia e affamato il popolo.
“Guerra contro le multinazionali per ridare dignità alla nostra agricoltura e per fare della Sicilia la piattaforma dello stile di vita mediterraneo. Quindi rilancio dell’agricoltura siciliana, a partire dal grano duro, contro il grano avvelenato che arriva dall’estero. Sovranismo significa tornare alla Costituzione italiana del 1948. Difendendo la nostra Costituzione, noi siciliani difendiamo anche il nostro Statuto, che fa parte della Costituzione. Il liberismo e l’euro - ha concluso De Santis - ci hanno distrutto e solo riconquistando sovranità democratica e monetaria potremo risalire la china”.
Il candidato Busalacchi: ”Rivolteremo la Sicilia come un calzino”
«Abbiamo l’obiettivo di rivoltare la Sicilia come un calzino. Abbiamo un programma ambizioso ma non irrealistico. La nostra e’ un’esperienza che viene da molto lontano, che raccoglie una Sicilia nuova e veramente autonomista”. Cosi’ Franco Busalacchi, candidato alla Presidenza della Regione Siciliana della lista “Noi Siciliani con Busalacchi – Sicilia libera e sovrana”, presentando a Palermo, presso la sede de “I Nuovi Vespri”, in via Archimede, il simbolo per la corsa alle elezioni regionali del prossimo 5 novembre. Oltre a Busalacchi, erano presenti all’incontro Erasmo Vecchio (Noi Siciliani), Beppe De Santis (Noi Meditterranei), Massimiliano Musso (Forza del Popolo) e Remo Pulcini (Unita’ siciliana). Scelti anche due assessori: Nino Galloni, economista romano, designato assessore all’Economia con particolare attenzione alle politiche del Mediterraneo; ed il filosofo Diego Fusaro, che si occupera’ dei Beni culturali. “Vogliamo fare comprendere ai siciliani – aggiunge Busalacchi – che e’ possibile unirsi per lottare al fine di cacciare la vecchia politica. Vogliamo ridare dignita’ alla politica. Vogliamo superare il precariato, investire nelle infrastrutture, nuove proposte per la scuola”.
Sull’astensionismo diffuso in Sicilia, emerso anche durante le scorse elezioni amministrative, Busalacchi ha le idee chiare: “Questo astensionismo e’ frutto deliberato e scientifico della classe politica – sottolinea Busalacchi -. Vogliono mandare al voto solo le persone che a loro servono per avere un rapporto di scambio. La mala politica e’ quella che fa schifare le persone serie. Ma le persone che restano a casa fanno il gioco della mala politica. Bisogna chiamarle al voto con argomenti concreti che sono nel nostro programma, un programma in cui c’e’ la volonta’ di cambiare tutto dalle fondamenta?”, conclude Busalacchi».
(ITALPRESS)
Dichiarazione-commento del 18-7-2017
Cari confederati e possibili, auspicabili sodali nella lotta politica che ci attende,
l'Alleanza Patriottica è/sarà/deve essere un soggetto politico pensante e inedito: nulla a che vedere con le accozzaglie già conosciute e da alcuni sperimentate mille volte, al buio pesto, miseramente cominciate e finite nel nulla...
Pertanto, se Busilacchi, in tutta buona fede s'intende, dichiara giustamente di voler rivoltare la Sicilia come un calzino (e l'Italia tutta, nel suo stato attuale di lurido stivale, deve senz'altro seguire la stessa sorte),
le menti pensanti dentro la CLN hanno l'imperativo politico di fargli presente che è sempre una bruttissima prassi (subalterna e quindi politicamente controproducente e stupida) indicare "nomi importanti nel panorama della cultura italiana" quali candidati a questa o quella poltrona, anche nel caso in cui venissero proposte effettivamente figure degne ed integre (e non solo "mediaticamente spendibili" come quelle citate...).
Se siamo differenti occorre correggere subito questo tiro, smentire pubblicamente con tutte le spiegazioni del caso: inclusa quella che va oltre la circostanza, e cioè: se anche esistono, oggi in Italia, degli individui o dei gruppi pensanti che potrebbero darci un supporto effettivo qualora..., questi sono uomini e donne con una loro dignità interamente costruita fuori dalla "cultura", e perciò sconosciuti o quasi, in ogni caso esseri pensanti "senza nome" che non hanno bisogno di acquisirne uno perché "indicati" per un qualche futuro "incarico" di responsabilità politica (ma non vi rendete conto di parlare il linguaggio dell'avversario, che in tal modo ci ha già infiltrato dall'inizio senza nemmeno impegnare i suoi agenti?).
Su questo chiedo una riflessione attenta in seno alle teste della CLN e mi auguro che a ciò possa seguire una argomentata smentita, un salutare cambio di rotta quando ancora la barca non è del tutto uscita dal porto.
Voglio essere tenuto al corrente di come si ragionerà e di come si deciderà di muoversi in proposito.
Emanuele Montagna, confederato di Bologna