Il Coordinamento nazionale della C.L.N., riunitosi venerdì 22 dicembre 2017, ha approvato la seguente risoluzione:
(1) Data la scadenza della legislatura prevista per la primavera del
2018, nel giugno scorso, la Confederazione adottò l’idea della
costruzione di una lista elettorale del sovranismo costituzionale. Allo
scopo veniva dunque lanciato nel luglio successivo l’appello ITALIA
RIBELLE E SOVRANA, e contestualmente sollecitati i gruppi e gli amici
del campo sovranista. La verifica delle adesioni alla proposta dava
esito negativo.
(2)
Il 16 novembre Giulietto Chiesa e Antonio Ingroia svolgevano con
successo una conferenza stampa annunciando la cosiddetta “mossa del
cavallo”, ovvero lanciavano la proposta di una Lista del Popolo (LdP).
(3)
Visti i contenuti ampiamente condivisibili della Piattaforma della LdP
che Chiesa e Ingroia presentarono in quella conferenza —una rottura
decisa della gabbia eurocratica e la contestuale riconquista della
sovranità popolare e dunque nazionale—, veniva avviato, tra la
Confederazione e i due amici, un dialogo allo scopo di verificare
l’eventuale unione delle forze.
(4)
Nel frattempo sul sito della LdP appariva una seconda versione della
Piattaforma elettorale che non solo diluiva i contenuti sovranisti ma di
fatto configurava un profilo altreuropeista della lista.
(5)
Alla segnalazione del nostro dissenso, accompagnato da ragionevoli
proposte scritte, ci veniva risposto che la Piattaforma era modificabile
e migliorabile.
(6)
Abbiamo dunque partecipato all’Assemblea costituente della LdP del 16
dicembre (Centro Congressi Frentani) nella speranza che fosse la sede
deputata per migliorare la Piattaforma —dandogli quindi un profilo
patriottico e democratico che solo avrebbe potuto segnare la vera novità
davanti ai cittadini sommersi da partiti e liste diversamente
europeisti.
(7)
In barba alle nostre aspettative, e nonostante numerosi interventi
abbiano segnalato con noi la necessità di dare alla Piattaforma
contenuti sovranisti, la risposta di Chiesa e Ingroia è stata
sorprendente quanto drastica: “La Piattaforma non è negoziabile e chi
non è d’accordo prenda un’altra strada”.
(8) Non senza amarezza prendiamo dunque atto che l’auspicata unione di forze in LdP, per quanto ci riguarda, non è fattibile.
(9)
Continueremo, sempre con spirito unitario e saldi sui nostri principi,
la battaglia per una rivoluzione democratica che consegni all’Italia,
nel rispetto dell’indipendenza di ogni popolo, quella piena sovranità
nazionale che è la condizione necessaria per attuare la Costituzione del
’48, ovvero una società fondata sulla libertà, il lavoro e un’effettiva
giustizia sociale.
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