ELEZIONI 2018: LA PROPOSTA DELLA C.L.N.

19.10.17

HO FATTO UN SOGNO di Emiliano Gioia

Raramente sogno, l’ansia, e la preoccupazione di non sentire la sveglia e fare tardi a lavoro, mi ruba anche quel poco di libertà, il mio tempo è imbrigliato in decine di meccanismi sociali che ormai hanno preso forza anche nella fase onirica della mia esistenza.

Ma questa notte no, questa notte ho sognato ed il sorriso, con cui mi sono alzato dal letto, ancora mi accompagna.

Inizialmente era tutto come nella vita reale, ero nella mia stanza e aprendo un giornale, il titolo a caratteri cubitali coglieva la mia attenzione:

“L’Europa continua a perdere pezzi”, e mi spinse a leggere subito sotto: “Dopo l’Italia, anche la Spagna torna alla sua moneta”, la cosa divertente è che non ero stupito nel leggere dell’Italia quello era normale per me, ma nel leggere della Spagna, che aveva anch’essa deciso di tornare alla sua indipendenza monetaria.

In quell’Italia, lo stato era molto più snello ed autoritario, infatti dopo quello che molti avevano chiamato l’anno zero di una nuova era, la maggioranza di governo aveva cambiato la società a cominciare dal mondo del lavoro. 

Un'analisi profonda della nostra economia e dei consumi, dopo l’uscita dalla gabbia della moneta unica, aveva spinto i nostri rappresentanti politici a voltare completamente pagina sulle tasse in ambito lavorativo e questo aveva dato una spinta incredibile alla nostra economia. 
La prima cosa che fecero fu quella di accorpare molti ministeri da cui derivò il ministero del territorio nazionale e dell’equità sociale, la cui priorità, dopo avere fatto una profonda analisi e messo in comune centinaia di migliaia di dati, fu quella di creare un regolamento fiscale completamente nuovo. 
Il regolamento diceva in sostanza che: sul territorio nazionale il lavoro fisico non era più tassato, e che: gli stipendi dei salariati dovevano essere consegnati nelle loro mani senza togliere un centesimo, che appunto non esisteva più sul loro lavoro alcuna tassa.

Gli economisti, infatti, si erano resi conto che togliere loro potere d’acquisto, in un'economia basata sui consumi, era controproducente. 

Lo stesso ministero, si era occupato di creare delle fasce in cui inserire i prodotti ed ogni fascia aveva una sua aliquota di tassazione, oggetti anche con identica funzione venivano classificati in base alle variabili di eco-sostenibilità, primaria necessità, utilità e lusso.

Ogni merce era indistintamente da passare al vaglio del ministero, che lavorava alacremente per inserire i prodotti in questa o quella fascia ed i produttori si impegnavano, come non avevano mai fatto, per creare o adattare oggetti più ecologici, strettamente necessari, con l’intento di farli inserire nella fascia con l’aliquota più bassa, per renderli più appetibili agli acquirenti, che comunque in base alle loro esigenze o alla loro sensibilità, potevano scegliere quali comperare.

Lo stesso Ministero aveva diviso il territorio in zone e le professioni, i negozi, i bar, i supermercati, tutti quelli che avevano bisogno di luogo in cui accogliere la propria clientela, pagavano una tassa fissa annua. Quelli che pensavano che la tassa annua fosse troppo alta, per le entrate della loro attività, avevano tranquillamente potuto cambiare zona e aprire in una zona in cui la tassazione era inferiore.

Questo determinò un nuovo slancio dell’economia e le casse dello stato si erano tanto rimpinguate con questo nuovo sistema fiscale, in cui per ovvie ragioni, non poteva più esistere evasione fiscale, che addirittura erano cominciati lavori di ristrutturazione su molti altri settori.

La spesa pubblica venne messa completamente sotto controllo, quello che era il lavoro della corte dei conti venne, per legge, trasformato da un lavoro di mera rendicontazione ad un vero e proprio compito di economato, in cui lo stato stabiliva i prezzi dei prodotti necessari per l’amministrazione del paese e tutto quello che veniva usato per i lavori pubblici.

Lo stato aveva rimesso in discussione, ed in alcuni casi stralciato, tutte le concessioni governative sottoscritte fino all’anno zero, una nuova legge infatti imponeva, per esempio, a tutti quelli che volevano avere una concessione come fornitore di servizi telefonici, di mantenere il proprio servizio clienti sul territorio nazionale. 

A quelli che gestivano autostrade, linee ferroviarie o metropolitane, linee aeree, era consentita una percentuale precisa di automazione, diversamente avrebbero pagato delle aliquote fiscali altissime che lo stato si impegnava ad utilizzare per lo sviluppo di nuove attività lavorative socialmente utili. 
Le ore lavorative a parità di stipendio, inoltre, per tutti i settori, erano state portate a sei ore, più due ore di frequenza a corsi di aggiornamento o culturali, liberamente scelti dal lavoratore stesso; quelli che non volevano frequentare i corsi, potevano scegliere di non farlo, con la pena di vedere una parte dello stipendio decurtato a favore della promozione dello sviluppo di ulteriori corsi di miglioramento delle peculiarità individuali e della società stessa. 
Le scelte politiche erano divenute sempre e solo a favore della cittadinanza, la legge elettorale era nuovamente diretta a dare rappresentanza a tutto il tessuto sociale, nessuno poteva arrivare in parlamento senza essere passato per le elezioni cittadine, provinciali, regionali ed infine statali, per questo i politici tenevano a rappresentare il popolo che rappresentavano.

Tutto quello che avveniva nel paese aveva del miracoloso, venivamo fuori da uno dei periodi più buio per il nostro paese e la nazione stava vivendo un nuovo risorgimento.

E’ stato un bel sogno il mio. Un sogno utopico? Irrealizzabile? Era solo un sogno, forse anche un po’ infantile e cervellotico, chissà se sarebbe realizzabile tutto questo in un'Italia Ribelle e Sovrana.





0 commenti:

Posta un commento

I commenti sono moderati preventivamente dalla redazione. Ogni commento sarà pubblicato a condizione che le opinioni espresse siano rispettose, attinenti al tema e costruttive. Non verranno pubblicati i commenti con invettive, insulti, ingiurie, o quelli di soggetti il cui scopo è polemizzare a prescindere con la redazione.

TEMI

Confederazione per la Liberazione Nazionale (61) CLN (44) elezioni 2018 (20) Italia Ribelle e Sovrana (17) Leonardo Mazzei (17) Sicilia Libera e Sovrana (17) Beppe De Santis (16) Noi siciliani con Busalacchi (16) Alitalia (13) II assemblea della CLN 1-3 settembre 2017 (12) Unione Europea (12) elezioni regionali siciliane 2017 (12) nazionalizzazione (12) sinistra (11) Sicilia (10) euro (10) C.L.N. (9) sovranità nazionale (9) Sandokan (7) Costituzione (6) Fabio Frati (6) Lega Nord (6) Luca Massimo Climati (6) Cerveteri Libera (5) Emiliano Gioia (5) Flat tax (5) Italia (5) Lista del Popolo (5) Matteo Renzi (5) Moreno Pasquinelli (5) Movimento 5 Stelle (5) Noi Mediterranei (5) Risorgimento Socialista (5) immigrazione (5) legge elettorale (5) sovranismo (5) Alitalia all'Italia (4) CUB trasporti (4) Ferdinando Pastore (4) Germania (4) Matteo Salvini (4) Programma 101 (4) antifascismo (4) crisi (4) popolo (4) sovranità popolare (4) Antonio Ingroia (3) Daniela Di Marco (3) Franco Busalacchi (3) Partito Democratico (3) Pd (3) Piemme (3) destra (3) elezioni siciliane 2017 (3) lavoro (3) nazionalismo (3) neoliberismo (3) patriottismo (3) patriottismo costituzionale (3) sistema proporzionale (3) 25 aprile 2017 (2) Alberto Bagnai (2) Antonio Amoroso (2) Armando Siri (2) Carlo Formenti (2) Emmezeta (2) Forum dei Popoli Mediterranei (2) Forza del Popolo (2) Francia (2) Franz Altomare (2) Giovanni Di Cristina (2) Giulietto Chiesa (2) Giuseppe Angiuli (2) Grecia (2) In nome del popolo italiano (2) Je so' Pazzo (2) La variante populista (2) Lega (2) Luciano Canfora (2) M5S (2) Macron (2) Piattaforma sociale Eurostop (2) Regno Unito (2) Resistenza (2) Riccardo Achilli (2) Rivoluzione Democratica (2) Rosatellum (2) Troika (2) Ugo Boghetta (2) democrazia (2) economia (2) elezioni (2) fascismo (2) globalizzazione (2) mercato (2) neofascismo (2) patriottismo repubblicano (2) politica monetaria (2) populismo (2) rosatellum 2.0 (2) sinistra anti-nazionale (2) tasse (2) 2 giugno (1) Africa (1) Air France-Klm (1) Alberto Micalizzi (1) Alessandro Chiavacci (1) Angelo Panebianco (1) Arditi del Popolo (1) Articolo 1-Mdp (1) BCE (1) Bagheria (1) Banca centrale (1) Bernie Sanders (1) CLN-Sardegna (1) CUB (1) Campo Progressista (1) Catalogna (1) Cerveteri (1) Ceta (1) Chianciano Terme (1) Chikungunya (1) Civitavecchia (1) Claudio Borghi (1) Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (1) Delta Air Lines (1) Di Maio (1) Die Linke (1) Diego Fusaro (1) Dimitris Mitropoulos (1) Diosdado Toledano (1) Edoardo Biancalana (1) Elkaan (1) Emmanuel Macron (1) Enea Boria (1) Enrico Laghi (1) Eurogruppo (1) Europa (1) Fabrizio De Paoli (1) Festa della Repubblica (1) Fiat Chrysler (1) Fiorenzo Fraioli (1) Fiscal Compact (1) Fondamenta (1) Forum Internazionale 1 settembre 2017 (1) Forum Popoli Mediterranei (1) George Soros (1) Giuliano Pisapia (1) Glauco Benigni (1) Grassobbio (1) Indipendenza e Costituzione (1) Industria 4.0 (1) Inge Hoger (1) Intesa Sanpaolo (1) Jean Luc Mélenchon (1) Jean-Claude Juncker (1) Jens Weidmann (1) Jeremy Corbyn (1) Kemi Seba (1) Le Pen (1) Leoluca Orlando (1) Lillo Musso Massimiliano (1) Luigi Di Maio (1) Luigi Gubitosi (1) Manifestazione Nazionale 25 marzo 2017 (1) Manolo Monereo (1) Marco Zanni (1) Mariano Ferro (1) Mauro Pasquinelli (1) Mauro Scardovelli (1) Mdp (1) Medioriente (1) Mediterraneo (1) Millennial (1) Mimmo Porcaro (1) Movimento Popolare di Liberazione (1) NPL (1) Nello Musumeci (1) Nino Galloni (1) Norberto Fragiacomo (1) ONG Jugend Rettet (1) PIL (1) Papa Bergoglio (1) Piano per la Rinascita di Alitalia (1) Pietro Attinasi (1) Pomigliano d’Arco (1) Portella della Ginesta (1) Portella della Ginestra (1) Putin (1) Quantitative easing (1) Referendum in Veneto e Lombardia (1) Reggiani Macchine (1) Rifondazione Comunista (1) Risorgimento (1) Roberta Lombardi (1) Roberto Garaffa (1) Rosatellum 2 (1) Russia (1) Salvini (1) Sandro Arcais (1) Senso Comune (1) Silvio Berlusconi (1) Sinistra Italiana (1) Smartphone (1) Socialismo (1) Spagna (1) Stato (1) Stato di diritto (1) Stato nazione (1) Statuto della CLN (1) Stefano Paleari (1) Stx (1) Toni Negri (1) Tsipras (1) Ttip (1) Unità Popolare (1) Venezuela (1) Wolfgang Münchau (1) aiuti di Stato (1) ambiente (1) americanizzazione (1) anarco-immigrazione (1) antimperialismo (1) assemblea fondativa (1) astensionismo (1) autodeterminazione dei popoli (1) azienda strategica (1) blocco sociale (1) bollette non pagate (1) brexit (1) capitalismo (1) casa pound (1) centro-destra (1) centro-sinistra (1) change.org (1) cinque stelle (1) classe (1) classi sociali (1) compagnia di bandiera pubblica (1) comunità (1) costo del lavoro (1) debitocrazia (1) debitori (1) diritti sociali (1) ego della rete (1) elezioni comunali 2017 (1) elezioni comunali siciliani 2017 (1) elezioni politiche 2018 (1) elezioni siclia 2017 (1) embraco (1) fabbrica (1) fiducia (1) franco (1) governabilità (1) iGen (1) ideologia (1) il pedante (1) immigrazione sostenibile (1) incendi (1) internazionalismo (1) italiani (1) italiano (1) lavoratori (1) legittima difesa (1) libero mercato (1) libero scambio (1) licenziamento (1) lingua (1) lingua nazionale (1) liste civiche (1) mercato libero (1) mercatol (1) migranti (1) minibot (1) neolingua (1) operai (1) ordo-liberismo (1) ordoliberismo (1) partito della nazione (1) petizione (1) piena occupazione (1) populismo di sinistra (1) post-operaismo (1) poveri (1) povertà (1) precari (1) precariato (1) premio di maggioranza (1) privatizzazione (1) privatizzazioni (1) rappresentanza (1) razzismo (1) reddito di cittadinanza (1) referendum (1) referendum Alitalia (1) repressione (1) ricchezza (1) ricchi (1) robot (1) schiavismo (1) seconda Repubblica (1) sinistra sovranista (1) sistema elettorale (1) sistema tedesco (1) sociologia (1) sondaggi (1) sovranismo costituzionale (1) sovranità e costituzione (1) sovranità monetaria (1) spread (1) stella rossa (1) tagli ai salari (1) tagli all'occupazione (1) tecnologia (1) xenofobia (1) élite (1)

Blogger templates